
In Birmania si spara, si spara di brutto, sui monaci, sulla folla, sui reporter stranieri. Si spara contro una popolazione esasperata dalla dittatura militare e dalla fame. Si spara ora, in questo momento. La Birmania confina con India, Cina e Thailandia, c'è molto turismo, non è su Marte.
Ma a quanto pare in Birmania non c'è nessun ideale di democrazia da difendere, quei morti non hanno valore, là non si può intervenire. Perchè? Abbiamo mandato soldati a morire in Iraq e in Afghanistan per seguire i loschi interessi della "democrazia", e adesso nessuno si muove per fermare una mattanza. La verità è triste, in Birmania non ci sono risorse, niente petrolio, niente aiuto. C'è sangue e sangue.
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