
A Napoli e dintorni è di nuovo un 48, botte, sangue, urla, disperazione. La spazzatura è un problema serio, soprattutto se ne hai qualche decina di tonnellate sotto al balcone. Ma non è tutta la storia, la spazzatura è subdola, si respira, si beve, si mangia anche dove non c'è una cartaccia per strada. Le falde si inquinano, l'aria si inquina, poi le piante e gli animali come noi. Una svolta forte, non solo a livello "napoletano", ma a livello planetario è necessaria. In fondo, pensateci bene, che noi ricicliamo o no i rifiuti al pianeta non gliene frega niente, sono solo cazzi nostri. Tutti i nostri rifiuti vengono in realtà riciclati dalla macchina per eccellenza, la natura, tutto prima o poi sarà trasformato e digerito naturalmente dall'ecosistema del pianeta. Peccato che in fondo alla catena ci siamo noi, gli esseri viventi. Spazzini cosmici che trasformano in energia ogni cosa ingurgitata, si potrebbe dire "termovalorizzatori" senzienti. Quindi il problema si pone nella sua crudità: ridurre i rifiuti o ridursi a rifiuti. Fate voi. Poi nel mezzo ci si mette anche la spazzatura umana, quella più tossica e più difficile da smaltire: i criminali, i politici, le multinazionali ...
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